Scuola e Cultura

QUESTO È AL BLOG DI SCIATT - VILLASCHI LIBERAMENTE ASSOCIATI

17 dicembre 2009

Piazza Torelli prima del 1859

21 ottobre 2009

Insorgenza valtellinese del 1809

Da Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna dell’avvocato Giuseppe Romegialli, Volume IV, Sondrio 1839.


[… ] Al seguito dei cavalli dei quali dicemmo, diretti dai tre loro capi Bonafina, Moja e Federici, venivano di Valcamonica alcune centinaja di uomini ammassati da quei comuni e da quelle vicinanze, tra i quali molti della feccia più vile ed abbietta e alcuni di Valtellina banditi e colà ricovrati. Venne quest'orda da Aprica in diversi branchi e recossi a Stazzona. Al loro giungere esultò il popolo, suonò a festa le campane. Quando giunsero al ponte di Villa vi arrivarono Giovanni Simeone Parravicini e Piccioli Giuseppe di Tirano. Era quello un convegno. Presentaronsi tutti sulla piazza di Villa ove, anche per essere giorno festivo, era frequenza di popolo. Abbatterono e sminuzzarono l'albero della libertà e sostituironvi una gran croce.

[…] ma il dì otto di buon mattino il disertore Domenico Scillino di Stazzona, alla testa di circa quindici di quella terra, comparve in Villa, vi suonò a stormo e vide quindi aggiungersi molti alla sua banda. Uniti, obbligarono quella rappresentanza comunale a dare armi, tamburo e munizioni. In quella occasione, sortendo que' sciagurati dalla casa municipale, ne esportarono l'asta che serviva a misurare i coscritti, e sulla piazza la fecero in pezzi. Di là, a tamburo battente, volsero a Bianzone, e per iscritti, vi intimarono al notajo Bernardo Fornonzini la somministrazione di cinque libbre grosse polvere da projexione.

[…] Inoltratesi le truppe reali alla volta di Villa, trovarono in quelle parti il grosso degli insorti. Vi si combattè qualche tempo; gli insorti vi si mostrarono più che altrove ben diretti, fermi, decisi; sennonché tutto vinse il cannone. Fuggirono lasciando, oltre i feriti, sul campo quattordici morti, e furono Paolo fu Giacomo Colombino, Andrea fu Andrea Ronco, Vincenzo fu Antonio Scaletti, Pietro fu Girardo Merlo Girardini, Maria fu Giovanni Colombini moglie di Pietro Poletti Zanini, Martino fu Giovanni Zanolari, Lorenzo fu Giovanni Pianta, Giovanni di Pietro De Meo, Domenico fu Pietro Borseri tutti di Villa. Antoniaccini Giovanni fu Giovanni di Vezza Valle Camonica, Corvi Giacomo fu Antonio di Tirano, De Campo Barlolomeo di Giacomo di Tirano, Pedretti Giuseppe fu Romedio de' Baruffini comune di Tirano, Armanaschi detto Cassianetto Bartolomeo di Cassiano di Tovo, Sceltola Malico fu Stefano di Vervio e Silvestri Bernardino di Giovanni soldato bresciano. Due gendarmi a cavallo, fra quali certo Sacchi detto alle volte Sacchino, non abituati a danze marziali, fuggirono sulla manca dell'Adda, ma dato il Sacchi nei rustici, probabilmente, di Stazzona, in maniera barbara, ne venne massacrato; l'altro, accolto da un prete, n'ebbe gli abiti, e per tal guisa scampò. Entrato in Villa il Polfranceschi, poco mancò non avesse il capo schiacciato da macigno, col quale una femmina dall' alto provossi coglierlo. Quella sera fu egli colle sue genti in Tirano. Il dì appresso vedevansi per anche molti degli insorti qua e là dispersi e fuggenti. Il Polfranceschi, ben differente di un Rusca in Tirolo, il più dei prigioni che gli erano condotti, dopo sensati discorsi e parenetici, mandava liberi ai loro tetti.

08 settembre 2009

I sciàtt di Grytzko



DEI ROSPI FOSCHI


Dei rospi foschi nel salmastro ascosi
del padule su cui ragazzo esposi
dalla casa natale il mio subbuglio
(le finestre dischiuse al caldo estivo
dell'enigma notturno e al lato imbroglio
delle imbrigliate attese),
so e rammemoro il canto disgraziato,
lo sgraziato e amoroso blaterare,
il caparbio gracchiare e interrogare
lune fuggenti e divaganti stelle:
voce sorella nell'ignoto assillo
che perdura nel mondo e resta uguale,
senza risposta nell'ottuso andare
a una deriva che non sfama, schiva,
l'ansia antica e infantile di sapere
(il torbido patema, l'inquisire
ove sia il bene e come tanto male
assideri la voglia di campare).
Garruli rospi del paese oscuro
da cui mossi e cui torno malsicuro
nel pensiero del vostro brontolare:
che al mio somiglio, pavido lamento,
nell'umidore del fangoso stagno
dove con voi mi bagno,
a voi mi associo e incrocio.
In un vieppiù stremato e malcontento
gracidìo sonnolento, in un parlare
che si fa borbottìo. Che è quasi spento.

(Grytzko Mascioni, da Zoo d'amore, 1993)


"Forse serve sapere che sono nato e cresciuto in una casa che dava su un frutteto con angoli di giardino e una sorta di piccolo stagno popolato, oltre che di pesci, di rospi. In un paese dove il rospo (nel dialetto locale: sciàtt) è quasi l'umile animale araldico, poiché nei paesi vicini (dove pure non ci si può sottrarre a soprannomi più o meno lusinghieri) così ne vengono definiti gli abitanti, senza malanimo ma con un filo di bonaria ironia: Sciàtt de Vila. Animali più familiari credo di non averne più conosciuto, visto o frequentato." (N.d.A)


01 maggio 2009

In rete l’archivio del Consorzio

Volete collaborare a un interessante progetto di ricerca storica? Abbiamo iniziato a mettere in rete i documenti relativi ai primi anni di vita del Consorzio adda Sponda Destra e Poschiavino, in particolare gli anni dal 1815 al 1820.
Si tratta di alcune centinaia di documenti dalle delibere di Delegazione alla corrispondenza con Enti e privati. Ne esce uno spaccato della società villasca di inizio Ottocento di grande interesse.
Ecco l’indirizzo del sito. Aspettiamo commenti e proposte.

26 giugno 2008

Piccoli Sciatt crescono…

Si è svolto il 25 giugno all’Università di Bologna, in collaborazione con il Dipartimento di Teoria del Diritto dell’Università di Groningen (Olanda) un convegno in occasione della pubblicazione del volume Euthanasia and Law in Europe di John Griffiths e altri, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Hart Publishing Ltd di Oxford (UK).
Euthanasia and Law in Europe, che ha richiesto due anni di lavoro, descrive estesamente la regolamentazione e la pratica medica delle decisioni di fine vita in Olanda e in Belgio, fornendo una nutrita mole di dati empirici. Per l'Olanda non manca naturalmente un capitolo circa le decisioni di fine vita in neonatologia e il noto Protocollo di Groningen.
Il volume raccoglie inoltre una serie di capitoli (scritti da esperti locali) che descrivono regolamentazione e pratica medica delle decisioni di fine vita in vari Paesi Europei (Inghilterra e Galles, Francia, Paesi Scandinavi, Spagna, Svizzera e anche Italia).
Il capitolo sulla situazione italiana è stato scritto dalla villasca Sofia Moratti che, dopo essersi laureata in giurisprudenza a Pavia nel 2004, sta concludendo un PhD (dottorato di ricerca internazionale) a Groningen sotto la supervisione di John Griffiths.
La ricerca di Griffiths ha dato un cruciale contributo alla chiarificazione terminologica e concettuale del dibattito pubblico e della ricerca scientifica sul tema delle decisioni di fine vita.
La recensione del volume (in lingua inglese) è reperibile a questo indirizzo.
Da oggi (26 giugno) e per 15 giorni si possono riascoltare gli interventi, tra i quali quello di Sofia, su Radio Radicale

25 maggio 2008

Borsa di studio alpina


“Le penne nere sono da sempre presenti sul territorio per alleviare le sofferenze delle comunità colpite da calamità naturali. Riflettete sulla lunga tradizione di solidarietà e fratellanza degli Alpini soffermandovi soprattutto sul loro contributo durante i drammatici fatti dell’alluvione in Valtellina”

È il titolo del componimento svolto dai 23 studenti della III classe della Scuola secondaria di Iº grado “L. Trombini” - Sez. Villa di Tirano per partecipare al Concorso - Borsa di studio promosso dal Gruppo Alpini Villa di Tirano coordinato da Ercole Ricci.
La cerimonia di premiazione ha avuto luogo presso l’Auditorium “Grytzko Mascioni” giovedì 22 maggio 2008 alla presenza delle Autorità e di un numeroso pubblico. A tutti gli studenti è stato consegnato un diploma-ricordo dal Presidente Luciano Gotti.
La Borsa di studio è stata vinta da Loris Martinelli.

09 aprile 2008

L'archivio storico del Consorzio Sponda Destra Adda e Poschiavino



Ecco alcune foto che mostrano lo stato attuale con cui è conservato l'archivio storico del Consorzio Sponda Destra Adda e Poschiavino. Un paio di settimane fa, avendo preso visione insieme al tecnico comunale dello stato di queste preziose carte, il consigliere comunale Antonio Svanosio ha telefonato al Sindaco chiedendo venisse attrezzato al più presto un armadio con ante e serrature, e che queste carte venissero portate in un locale privo di polvere, calcinacci e umidità. Il Sindaco ha assicurato una celere soluzione al problema. Intanto da un primo sommario esame si è potuto accertare che sono scomparsi, perché evidentemente strappati di recente, numerosi bolli e timbri in cera lacca risalenti alla fine dell'800. Probabilmente qualche appassionato della materia ha messo le mani su questi documenti asportandone gli storici sigilli. Urge mettere in sicurezza questa preziosa fonte di dati storici. Ci attiveremo affinché anche la competente Soprintendenza si interessi alla verifica sulla conservazione e catalogazione dei suddetti documenti.