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14 novembre 2006

Trentacinque anni dopo...


È la “Contrada di Piazza” il luogo in cui l’amenità non estinta del nobile edificio cinquecentesco sembra disperare del soccorso restauratore che gli è urgente e di cui non palesa coscienza l’alacrità della Stazzona novella, negletta se non obliata – ormai – la dignità della vecchia Stazzona.
Fervono le vigne dentro l’ òpul declinante all’argine dell’Adda costretta. Nessuno sente nella gleba feconda il palpito inestinguibile di Medussa e di Pontico e di Cussa forse non lontani? Non accade che alcuno nell’ebrezza trasognante del vino sudato percepisca i clamori non spenti dell’antica caupona?
Davide Pace, 13 dicembre 1971

3 Commenti:

  • Alle 2:49 PM, Anonymous Anonimo scrive…

    “Medussa”, “Pontico” e “Cussa” citati nello scritto di davide Pace compaiono sull’epigrafe del cippo funerario rinvenuto a Stazzona il 27 novembre 1873, mentre l'antica caupona è l'osteria romana.

     
  • Alle 8:30 AM, Anonymous Anonimo scrive…

    Ma chi è il proprietario di questo palazzo? L'amministrazione comunale avrebbe dovuto da tempo contattarlo.

     
  • Alle 1:27 AM, Anonymous Anonimo scrive…

    Contattare la storia e far rinascere la sete della coltura?
    Ma siamo pazzi!
    Tutto ciò, potrebbe nuocere al pensiero moderno e ravvivare fuochi dormienti.

     

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